martedì 3 gennaio 2012

La disfida di Costanza

– Allora, Costanza, come sono andate le feste?
– Bene, bene. Quest’anno ce l’ho fatta, a non farmi incastrare.
– In che senso?
– Dai parenti. Stavolta non ho organizzato niente da noi, siamo stati sempre ospiti.
– Accidenti Costa, e come ci sei riuscita? Di solito non vengono tutti a casa vostra, per la vigilia?

– Sì, e ci tocca pure ospitare mio cognato con la famiglia, quando scendono per le feste. Invece pare che sia in crisi con la moglie, è venuto solo lui col bambino, che ha voluto dormire dalla nonna. A questo punto è partita una gara a chi si spupazzava il piccolo, e così mi sono fatta discretamente da parte, e ho aspettato.
– E com’è finita?
– Che mia suocera mi ha chiesto se, per quest’anno, potevamo cenare tutti da lei il 24, per far stare il bambino più comodo. Le ho risposto che io ci tengo tanto, a festeggiare da me... e lei ha detto che sì, lo sapeva, e infatti stiamo sempre tanto bene, a casa mia, tutto organizzato alla perfezione, e poi che prelibatezze... Però, solo per quest’anno, il bambino sarebbe stato tanto più a suo agio da lei... E così, alla fine ho ceduto.
– Caspita, complimenti per la trattativa! Una maestra d’armi coi guanti di velluto, proprio.
– Eh sì, d’altronde, come ben sai, anche nel duello eleganza c’è...

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