Il fato turchino

Alla faccia della crisi e pure dell’autocritica, Ferdy&Spo, ovvero Ferdinando Esposito, ha allargato la sua attività di hair stylist e aperto anche agli uomini.
«Il capello sempre capello è, a prescindere da chi lo porta in testa», ha risposto risentito a quanti hanno messo in dubbio la versatilità del suo tocco. E così, ieri pomeriggio, noi solite clienti abbiamo visto Ferdy in azione nelle nuove vesti di barbiere.

Come cavia, è capitato a tiro un sessantenne con svariate chiazze nude di cuoio capelluto coperte da improbabili riporti.
«Facciamo una leggera spuntatina qua e là», ha chiesto cautamente a Fernando. Ora, se è stata l’emozione oppure il desiderio di non deludere il suo pubblico femminile, già normalmente insoddisfatto, è difficile da stabilire. Sta di fatto che Ferdy ha esagerato e, delle ciocche che coprivano le calvizie, non è rimasto quasi più niente.
«E ora come faccio, sembro più vecchio di dieci anni!», ha protestato la vittima.
Di solito, Fernando tenta di rimediare ai danni dando un colpo di luce alle sue creazioni. Stavolta, il colpo di genio è stato il trattamento antigiallo: «Un leggero ritocco al colore ci consente di ravvivare il bianco naturale dei suoi capelli. Vedrà che gliene restituisco quindici, di anni».
Lo scambio al tipo deve essere sembrato conveniente perché ha accettato subito, accennando persino un sorriso.
Alla fine del trattamento, la cavia è uscita dal negozio non solo più calva, ma anche con uno strano riflesso azzurro tra i pochi capelli rimasti.
«C’ho il tocco dell’artista, c’è poco da fare» ha commentato soddisfatto Ferdinando.
«Ma se sembra il fato turchino!» ho detto io guardando quel poveretto allontanarsi sotto la luce impietosa del sole. «Hai ragione, questa non è arte. Questa è magia».