Quando ero bambina io, Barbie andava a piedi. Tuttalpiù, prendeva un passaggio da Ken, che aveva il cavallo. Poi arrivarono gli anni ’80, quelli del Drive In e della Milano da bere, del benessere diffuso e del rampantismo sociale. E così, la mia Barbie si fece la Ferrari.
Una testarossa fiammante, su cui scorazzare in giro per casa col vento tra i capelli, come in una puntata di Miami Vice. Il bolide, però, fece capolino sotto l’albero di Natale quando io ero ormai troppo grande per giocarci, e così nel giro di pochi mesi finì impacchettato in soffitta, in attesa della generazione di donne successiva.
Confesso che, da quando è nata mia figlia, ogni tanto ci penso, alla Ferrari. Chissà se le piacerà, se ci giocherà con le mie vecchie cose, se la Barbie c’entra ancora in quell’auto, ora che ha il bacino più largo in funzione delle campagne anti-anorressia di fine anni Novanta...
Ieri, però, guardando tra gli scaffali di un negozio di giocattoli mi sono scontrata con la dura realtà. Barbie non è più quella di una volta. Veste abiti più corti e accessori più vistosi, persino lo sguardo è cambiato. È una figura a metà tra la velina e la businesswoman in carriera. E, come tutti gli arricchiti della new economy, gira in Suv.
ormai Ken nn arriverà più cn il cavallo ma cn un super macchinone, avrà lo yatch x le vacanze estive, d'inverno la porterà in montagna, lei si farà qualche ritocchino, sai l'età passa, e in più x essere alla moda scoppierà un bunga bunga di ken cn le amiche di Barbie, così sn i tempi moderni, però fortunatamente nn x tt! Complimenti il tuo blog è fantastico!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaGrazie a te per la vistita ;)
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